A ciò che verrà ( di Serena)
“… Qualcosa di strano – dentro-
Quella che ero-
E quella che sono, adesso – due cose divise- Potrebbe questa essere- Pazzia?”
(E. Dickinson, 1862)
Durante queste giornate mi sto prendendo del tempo per riflettere, pensare… Non che prima non lo facessi, visto che spesso non riesco a spegnere il cervello. Non é un rimuginio, ma una riflessione positiva, efficace. Una sorta di meditazione che concedo a me stessa con gentilezza.
Negli ultimi dieci giorni, infatti, mi sono avvicinata allo yoga, una disciplina che nell’ultimo anno e mezzo mi ha incuriosito molto.
Così, approfittando del tempo libero a disposizione ho deciso di provare a praticarla, ovviamente iniziando dalle basi: mi limito a delle piccole lezioni per principianti, per le quali ringrazio anche Giulia, e a delle brevi ma rilassantissime meditazioni guidate.
Creo il mio piccolo posto sicuro, accendo qualche candela profumata e sono pronta a dedicare quaranta minuti solo a me stessa.
Il pensiero più ricorrente in questi giorni é chiedermi cosa cambierà in me questo strano e preoccupante periodo che stiamo vivendo. Raggiungerò nuove convinzioni? Farò delle scelte che prima non avrei avuto il coraggio di fare? Riuscirò a essere più gentile con me stessa e con gli altri?
Sicuramente qualcosa cambierà!
Ma la domanda che mi più mi entusiasma e accresce in me la voglia di normalità é: “quali saranno le prime cose che farai quando tutto questo sarà finito?”.
Lo yoga sarà sicuramente tra queste, sento che sarà il regalo positivo di questa quarantena! Ho deciso che appena saremo tornati alla normalità mi iscriverò ad un corso di yoga.
E questo é già un piccolo cambiamento…
Oltre a questi momenti di meditazione, mi rifugio spesso nella musica. Mentre pulisco, mentre cucino mi tiene compagnia e fa da sfondo a questi giorni che nessuno dimenticherà facilmente.
La musica é uno scrigno che protegge i ricordi, una sorta di macchina del tempo.
Spesso mi capita di ascoltare delle canzoni che sono state importanti in certi periodi della mia vita e ritorno subito a quei giorni: riesco a percepire gli stati d’animo che provavo, mi torna in mente il profumo di quel preciso ammorbidente sui maglioni, la paura che avevo di rimanere eclissata in quella situazione e quella sensazione di smarrimento, ma anche la voglia di affacciarmi a una nuova vita.
Ascoltare quelle canzoni e tornare a quei ricordi mi da la consapevolezza di tutta la strada che ho percorso, delle illusioni che ho abbandonato e delle certezze che invece ho raggiunto, delle vittorie che ho conquistato e della nuova me che ha imparato a sapersi ascoltare un po’ di più.
Allo stesso modo, sono sicura che, tra qualche mese, in macchina rientrando da lavoro o in casa mentre cuciniamo, ascolteremo delle canzoni che ci faranno tornare a questo
periodo di ‘black out’ e prenderemo consapevolezza dei cambiamenti che piano piano si sono radicati in noi, rendendoci più forti e capaci di affrontare quello che verrà.
