Strategie per creare nuove routine nei tempi del coronavirus

Tutti noi, oggi, stiamo vivendo tempi duri determinati dall’ evento critico imprevedibile che ci accomuna come nazione e come umanità: il coronavirus.  Si tratta di un evento imprevisto è imprevedibile e non specificamente circoscrivibile in termini di spazio e tempo (E. Scabini, 1995).  Con evento critico si intende sia il fenomeno in sé, sia la complessa dinamica processuale che lo accompagna (E. Scabini, 1995). In altri termini, ciascuno di noi, all’interno del proprio contesto personale, familiare e sociale vive, solitamente, seguendo dei ritmi dettati dalle certezze che caratterizzano la quotidianità. Nel momento in cui insorge un evento critico imprevedibile come questo si scatena in tutti i contesti di appartenenza una sorta di “terremoto” che richiede l’utilizzo di strategie adattive, che in parte uno prende dal repertorio che già ha e in parte inventa di sana pianta; tali strategie consentono a ciascuno di affrontare, gestire e superare l’evento in questione su tutti i fronti: quello personale, quello familiare e quello collettivo.

Nei giorni scorsi, a causa del coronavirus, l’intera Nazione è diventata zona rossa, ossia interamente soggetta a un alto rischio di contagio. Ciò comporta l’introduzione di numerose misure di sicurezza che richiedono uno sforzo e radicali cambiamenti temporanei al livello collettivo, familiare e personale per ciascuno di noi.

Prima di scrivere questo articolo ho pensato molto.

Avantieri notte, dopo l’annuncio del premier ho dovuto e voluto prendere, su due piedi, la decisione drastica di chiudere nell’immediato lo studio. Non è stata una scelta facile. Ho chiesto consiglio a moltissime persone prima di arrivare a questa decisione. Immagino che molti si siano trovati nella mia stessa situazione. Sentivo un gran bisogno di confrontarmi con gli altri per capire in che direzione volevo andare e in che modo intendevo affrontare questo momento cosi grave per me e per l’intera collettività. Ho passato l’intera notte sveglia e mi sono data il tempo necessario per meditare. Solo alla fine della nottata mi sono calmata. Finalmente ero arrivata alla mia conclusione, quella che ritenevo più saggia per me, per voi e per la nostra collettività. Ieri ho passato gran parte della giornata a inviare messaggi e a telefonare i miei pazienti. Vi ho lasciato dicendovi che da qui al 3 aprile avremmo interrotto le sedute ma non vi avrei lasciati soli. Insieme abbiamo pattuito un nuovo modo di stare insieme, promettendoci di inventare insieme idee, strategie e attività utili per sentirci vicini, nonostante la distanza, e per sostenerci a vicenda. Siete stati molto cari e mi avete dato molte idee che, nel corso dei giorni, cercherò di riordinare, in modo da non trascurarne neanche una.

Siccome le parole chiave del mio essere, oltre che del mio modo di lavorare, sono l’osservazione e l’utilizzazione, voglio descrivervi la prima idea su cui intendo lavorare oggi e per alcuni giorni partendo dalle mie due prime giornate di “isolamento da coronavirus” trascorse a casa: quella di ieri e quella di oggi. Ieri, come vi ho già accennato, ho passato gran parte della giornata al telefono senza trovare quasi un attimo per fermarmi a pensare. Oggi finalmente mi sono calata pienamente nella realtà che mi aspetta da qui alle prossime settimane e devo ammettere che mi sono spaventata.

La prima idea che vi propongo nasce dalla paura. Ho paura di questa nuova realtà. Per rendere la mia paura funzionale al raggiungimento di un obiettivo mi sono dovuta fermare non solo metaforicamente parlando ma in termini letterali: ho dovuto fermare il mio corpo, metterlo a respirare e obbligarlo a darsi il tempo, e lo spazio, per collegarsi meglio con la mente e con questa realtà. Poi ho preso carta e penna e ho lasciato che il collegamento tra le parti proseguisse nel modo che mi viene più naturale: scrivendo. Da una scrittura confusa è nato un bisogno, che poi è la prima idea che vi propongo e che è costituita da una serie di attività che possono aiutarci a vivere al meglio la nuova realtà.

Mi sono venute in mente una serie di idee che ciascuno di noi può provare a realizzare da casa propria, ovviamente lasciando spazio alla propria creatività in modo da personalizzarle il più possibile. Ne svilupperò una al giorno e insieme possiamo provare, di volta in volta, a vedere se funzionano. Se vi vengono in mente altre idee da sviluppare mandatemele, le aggiungerò volentieri all’elenco e possiamo provare a svilupparle insieme.

Di seguito ecco l’elenco che, come vi ho detto, possiamo, di volta in volta, allungare. Domani inizierò a sviluppare il primo. Per iniziare, oggi vi propongo un gioco. Prendete carta e penna. Leggete il mio elenco.  Provate a immaginare come sviluppereste voi ciascun punto o a cosa ciascun punto che ho elencato vi fa pensare. Poi scrivete. E, alla fine, se volete, aggiungete un ultimo punto, che potete scegliere se custodire e sviluppare autonomamente o condividere con ciascuno di noi; nel secondo caso lo aggiungerò all’elenco che trovate qua. Potete scegliere di fare il gioco da soli o con qualcun altro, che sia presente o distante. e poi potete confrontare ciò che avete elaborato. Buon lavoro e, soprattutto, lasciatevi andare a questo gioco.

E ricordate: andrà tutto bene, per me e per voi!!

  1. la programmazione temporale
  2. gli spazi e il luogo sicuro
  3. l’outfit
  4. lo sport
  5. i giochi piccoli e quelli grandi da fare
  6. le poesie: quel verso raro da leggere, custodire o regalare
  7. almeno uno scatto
  8. il giardino dentro casa
  9. respirare
  10. nuovo cinema paradiso
  11. momenti di creatività
  12. dolci note
  13. dolcezze
  14. ridi che ti passa
  15. l’arte di annoiarsi
  16. la scatola dei baci
  17. L’angolo della positività
  18. Quale sarà la primissima cosa che farai quando tutto tornerà nella norma?
  19. e dopo?

Bibliografia:

https://books.google.it/books/about/Psicologia_sociale_della_famiglia.html?id=lFQqPQAACAAJ&source=kp_book_description&redir_esc=y

 

 

 

 

 

 

 

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