Il paese senza errori, di Gianni Rodari
interpretato da Carla
L’errore
di Sarah
“Ho lasciato troppi segni
Sulla pelle già strappata
Non c’è niente che si insegni prima che non l’hai provata
Sono andato sempre dritto come un treno
Ho cercato nel conflitto
La parvenza di un sentiero
Ho sempre fatto tutto in un modo solo mio
E non ho mai detto resta se potevo dire addio
Poche volte ho dato ascolto a chi dovevo dare retta
Ma non ne ho tenuto conto
Ho sempre avuto troppa fretta
Almeno tu rimani fuori
Dal mio diario degli errori
Da tutte le mie contraddizioni
Da tutti i torti e le ragioni
Dalle paure che convivono con me
Dalle parole di un discorso inutile
Almeno tu rimani fuori
Dal mio diario degli errori”
di Michele Bravi
“That’s how the light gets in”
di Lucia Firinu
Anthem
The birds they sang
at the break of day
Start again
I heard them say
Don’t dwell on what
has passed away
or what is yet to be.
Ah the wars they will
be fought again
The holy dove
She will be caught again
bought and sold
and bought again
the dove is never free.
Ring the bells that still can ring
Forget your perfect offering
There is a crack in everything
That’s how the light gets in.
We asked for signs
the signs were sent:
the birth betrayed
the marriage spent
Yeah the widowhood
of every government
signs for all to see.
I can’t run no more
with that lawless crowd
while the killers in high places
say their prayers out loud.
But they’ve summoned, they’ve summoned up
a thundercloud
and they’re going to hear from me.
Ring the bells that still can ring
Forget your perfect offering
There is a crack in everything
That’s how the light gets in.
You can add up the parts
but you won’t have the sum
You can strike up the march,
there is no drum
Every heart, every heart
to love will come
but like a refugee.
Ring the bells that still can ring
Forget your perfect offering
There is a crack, a crack in everything
That’s how the light gets in.
Ring the bells that still can ring
Forget your perfect offering
There is a crack, a crack in everything
That’s how the light gets in.
That’s how the light gets in.
That’s how the light gets in.
Leonardo Cohen
La gran parte di noi considera l’errore un difetto da correggere o da eliminare.
Nell’ambito dell’elettronica l’errore imprevedibile del sistema, che causa un picco improvviso in una forma d’onda, viene definito “glitch”.
Esiste una corrente artistica, la Glitch Art, che nasce proprio dal disturbo del segnale continuo e sfrutta l’errore casuale o voluto del sistema come fonte di ispirazione, trasformandolo in movimento, in forma d’arte.
Luke Jerram, esponente daltonico della “Glitch Art”, sperimenta nelle sue opere illusioni ottiche e percezioni visive.
Una delle sue installazioni più famose, intitolata Maya ( https://youtu.be/yi8V5N116Vo ), nasce dalla scansione di una foto di sua figlia, sgranata in innumerevoli quadratini che da lontano solo uno sguardo attento riesce a individuare, e che va vista nel modo in cui si guardano i quadri di Monet che, per essere colti in tutte le sfumature e trovare l’armonia oltre e grazie al difetto, richiedono lo sforzo di uno sguardo attento e capace di muoversi in più direzioni.
Il dizionario di Psicologia Galimberti definisce errore il” giudizio o valutazione che contravviene il criterio riconosciuto valido nel campo a cui il giudizio si riferisce, oppure ai limiti di applicabilità del criterio stesso”.
Dal punto di vista epistemologico il concetto di errore è strettamente connesso a quello di verità e di giudizio.
La verità della conoscenza è legata alla soggettività, influenzata a sua volta dall’apprendimento e dal sistema di credenze a cui una determinata persona e/o cultura fa riferimento.
La scienza attuale “pensa al vero come ad una rettifica storica di un errore prolungato, concepisce l’esperienza come rettifica dell’illusione comune e primitiva.
Tutta la vita intellettuale della scienza opera dialetticamente su questo differenziale della conoscenza, al limite dell’ignoto.
L’essenza stessa della riflessione consiste nel comprendere di non aver capito” ( G. Bachelard).
La verità può essere definita come “un processo di continua rettifica dell’errore” che comporta un ampliarsi della conoscenza ed è strettamente legata ai valori a cui la persona fa riferimento, che determinano un giudizio rispetto ad azioni corrette o errate.
Risulta dunque necessario parlare di molteplici verità piuttosto che di una verità unica.
Partendo da questi presupposti l’errore può essere considerato come possibilità di apprendimento.
Prendiamo per esempio in considerazione il periodo critico che determina il passaggio dalla fase del ciclo vitale dell’adolescenza a quello dell’età adulta.
Il bambino durante l’infanzia apprende dai genitori valori e credenze che nella fase adolescenziale, in parte, può rinegoziare attraverso il confronto con il mondo esterno che, durante questo periodo, può esplorare in modo più autonomo rispetto al passato.
Nella fase esplorativa può capitare che il ragazzo commetta errori rispetto al sistema di giudizio appreso attraverso le credenze genitoriali.
Alcuni errori possono costituire per il giovane, oltre che una novità, una fonte di apprendimento da cui può scegliere consapevolmente se discostarsi o abbracciare, differenziando e ampliando in questo modo la propria verità rispetto alla verità che gli è stata insegnata dalle figure genitoriali e dal proprio sistema culturale.
La possibilità di commettere errori fa dunque parte del processo di crescita.
I genitori svolgono il ruolo importante di preparare i propri figli alla fase dello svincolo insegnandogli, durante le fasi precedenti dello sviluppo, la propria verità che potrà costituire per il ragazzo una base sicura su cui muoversi per esplorare, anche attraverso l’errore, la possibilità di nuove verità.
Come afferma Popper “nessuno può evitare di fare errori; la cosa più grande è imparare da essi”.
Bibliografia:
Bachelard G., Il nuovo spirito scientifico (1934), Laterza, Bari, 1978.
Sitografia:
Racconti di Immagini
di Marianna C.
- Errore
- Glitch
Bellissima riflessione. L’errore viene sempre demonizzato in questo mondo di perfezione di plastica. Non siamo Barbie. L’errore e gli errori servono per crescere. Proprio così. L’importante è la consapevolezza, la capacità di ri-flettere sulle proprie cadute per rialzarsi e continuare.
Buona giornata 💓
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