Come cambia il tempo nel corso di un giorno, di una stagione, di un anno, di una vita.

Mi trovo in un periodo carico di lavoro e di scadenze: non dovrei avere il tempo di scrivere, di leggere e di pensare liberamente a ciò che mi va di inseguire: “esistono priorità che vanno rispettate” mi diceva mia madre da bambina.

Però, essendo io, oltre che una disadattata, una inadatta a rispettare il senso comune delle priorità, mi concedo di perdere un pò del mio tempo per condividere qui un pensiero, che poi è anche un’emozione, uno stato d’animo, che mi sono balenati e ho provato stamattina alle 5 mentre cercavo di impormi di assolvere ad alcune delle priorità di questo periodo.

Poiché sono troppo pigra rispetto ad alcune attività comunemente importanti, ieri notte, come spesso accade, ho dimenticato di chiudere le persiane dello studio, per cui stamane, prima di apprestarmi ad assolvere i miei doveri, ho trovato facilmente il modo di sbirciare al di là della finestra.

Avendo la fortuna di abitare in alto, posso godere di una buona vista paesaggistica e spesso, ahimè,  non riesco a non sfruttare questo privilegio.

Stamane il cielo era tutto buio e si intravedevano nuvoloni nerissimi, per cui ho previsto una giornata piovosa.

Non che non mi piacciano le giornate piovose,

anzi le trovo molto poetiche,

però è pure vero che una giornata di pioggia va gestita differentemente da una soleggiata.

Inoltre non ho ombrelli per ripararmi, per cui, quando è prevista pioggia,  mi impongo di attrezzarmi di un abbigliamento dotato di cappuccio.

In realtà, dopo alcune ore, il nero ha lasciato spazio al rosso ed è sorto il sole e,

con mia enorme sorpresa,

ho potuto constatare di aver sbagliato le mie previsioni del tempo,

per cui mi sono procurata un pò di pazienza e ho cambiato l’abbigliamento,

sostituendo la felpa dotata di cappuccio con una maglia con scollo che,

oltretutto,

si adatta meglio al mio gusto.

Mentre facevo il cambio di abbigliamento pensavo alla vita

  • la mattina mi piace mettere in moto il cervello pensando a cose semplici –

e a come la vita di ciascuno possa,

in qualche modo,

essere paragonata a un giorno qualunque di questa vita stessa.

Prendi una giornata qualunque;

prendi oggi, per esempio: una giornata di pieno inverno di una qualsiasi parte del mondo, la Sardegna.

Ti svegli alle 5 del mattino con in testa l’idea di svolgere i doveri che la vita cerca di importi;

poi incontri un imprevvisto: le persiane dimenticate aperte

  • una distrazione troppo accattivante per non lasciarti sedurre-.

Poi c’è il cielo:

un cielo nerissimo non può non prevedere pioggia.

E invece,

poi,

succede che la pioggia non arriva,

succede che arriva il sole;

questo costituisce il vero importante imprevisto,

che poi è pure la vera grande sorpresa:

la natura sa sempre sorprenderti e sa farlo doppiamente

e nel farti prevedere pioggia

e,

poi,

nel regalarti raggi di sole.

Trovo strepitosa l’imprevedibilità della natura

e trovo altrettanto strepitosa la capacità degli esseri viventi,

compresi gli umani,

di adattarsi agli imprevisti della natura

  • che poi sono gli imprevisti della vita- ,

sia a quelli spiacevoli

che a quelli piacevoli;

che poi

noi umani siamo abituati a pensare che solo gli eventi spiacevoli richiedano

energie ed adattamento;

in realtà

penso che

gli eventi piacevoli

siano altrettanto difficili da gestire

e richiedono altrettante dosi di resilienza

che quelli avversi;

la mia felpa con cappuccio stamattina era pronta per essere indossata e,

benché io adori le maglie scollate,

non mi è costato poco,

considerando quanto sono pigra,

rimetterla a posto e sostituirla,

nel vedere sorgere del sole.

La verità è che stamattina leggevo racconti tristi

sull’ insorgenza di malattie gravi che prevedono destini tristi

e che invece poi si rivelano emozionanti

e leggevo anche di persone tristi,

per le quali il destino aveva invece previsto destini bellissimi.

In quel momento ho pensato al tempo;

ho pensato a quanto ciascuno di noi,

al di là di tutti quegli orologi sofisticati che portiamo al polso

e che hanno la pretesa di omologarci come soldatini,

nel proprio intimo,

in quello più profondo,

al di la di ogni previsione e programmazione,

possa vivere e gustare

tempi propri

che battano,

o superino,

quei tempi stereotipati che vuole venderci questo mondo.

Trovo questa possibilità molto emozionante.

Infine ho pensato a una cosa che forse centra molto poco,

ma siccome la pensavo,

la condivido:

se un grande artista,

che porta il nome di Picasso,

ha passato un’intera vita a cercare i tempi pittorici di un bambino,

se uno scrittore come Fitzgerald

e se un regista come Woody Allen

hanno costruito racconti e film che stravolgono i tempi che il destino vuole imporci,

immagino siano esistiti,

per ciascuno di loro,

e possano esistere,

per ciascuno di noi,

buoni motivi per fare altrettanto.

4 pensieri su “Come cambia il tempo nel corso di un giorno, di una stagione, di un anno, di una vita.

  1. Bellissimo brano. Proprio vero che non solo le brutte cose prevedono un adattamento, ma anche quelle belle che la vita ci pone. L’importante è imparare a cambiarci maglione come hai fatto tu: essere flessibili, la rigidità spezza.
    Buona serata
    Eletta
    💓

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