Cosa è la terapia di gruppo e che differenza esiste tra terapia di gruppo e terapia individuale?
Il gruppo terapeutico può essere considerato un contesto privilegiato in cui ciascuno può cogliere l’opportunità per trovare risorse che consentano di affrontare e superare lo ” stallo”, le difficoltà, le distorsioni, le carenze, etc..individuali legate al sistema familiare dio al contesto sociale (di qualunque tipo) di appartenenza. Il potere terapeutico del gruppo può nascere principalmente dal fatto che ciascun partecipante può risultare per gli altri evocativo rispetto a membri del proprio contesto di appartenenza e, nel contempo, può fornire nuove chiavi di lettura rispetto alle proprie relazioni esterne al gruppo. I gruppi seguono dinamiche di gruppo che tendono ad avere caratteristiche simili. Può capitare, per esempio, che il gruppo si allei “contro” un suo membro, creando un capro espiatorio. In questo caso il gruppo può assumere caratteristiche di disfunzionalità simili a quelle che spesso capitano nelle relazioni esterne e il terapeuta può utilizzare questa difficoltà del gruppo come metafora e dunque come possibilità di cambiamento.
Il gruppo può avere caratteristiche e funzioni molto simili a quelle del sistema familiare di riferimento e, allo stesso modo delle famiglie, può favorire l’accudimento, la decodifica di miti, pregiudizi e copioni familiari, la spinta verso l’esterno attraverso la ridefinizione dei confini intra ed extrafamiliari a seconda della fase del ciclo vitale in cui la persona si trova.
Personalmente ritengo che il gruppo possa avere un grande potere terapeutico e stimolare in ciascuno la ricerca di risorse interne ed esterne di essenziale importanza per superare difficoltà e per affrontare la vita.
Pochi giorni fa ho avuto il piacere di svolgere, all’interno di un piccolo gruppo terapeutico costituito da persone che ormai si conoscono per lo più da un bel pò, un lavoro terapeutico di tipo metaforico basato sulla scrittura a più e più mani di un racconto, partendo da pochissime parole chiave che ciascuno ha messo a disposizione del gruppo come parola descrittiva di un proprio problema attuale. Partendo da pochissimi strumenti abbiamo costruito una storia di tipo tragicomico che io considero bellissima, una storia che ci ha permesso in alcuni momenti di ridere a crepapelle e in altri di rattristarci moltissimo e che ha condensato la storia di ciascuno di noi attraverso un incastro quasi magico, sicuramente per me evolutivo.
siccome tengo moltissimo a questa storia che per me ha un significato molto profondo e dentro la quale trovo i volti e la fatica di persone molto speciali, la condivido con voi. Naturalmente ognuno può leggerla pensando a se stesso, alla propria fase di vita, alle proprie difficoltà o semplicemente divertendosi; il bello delle storie è che ciascuno può trovare un proprio modo per trarne spunti per la vita e non esiste un modo giusto perché, qualunque modo uno scelga per interpretarla va bene: quello è il modo giusto.
Buona lettura e un ringraziamento molto speciale a chi ha scritto questa storia insieme a me❤❤❤
Aiuto, Inutile, Giudizio, Tempo, Presente, Passato, Futuro, Musica Calssica e Rock and Roll:
C’era una volta, tanto tempo fa, un bambino di nome Aiuto.
Ad Aiuto piaceva molto guardare gli uccellini e immaginava di acchiapparne uno, ma non sapeva come fare perché, quando si avvicinava a prenderli, volavano via tutti. Aiuto passò interi giorni e intere notti a cercare una soluzione al suo problema, ma non la trovò. Poi si rassegnò e pensò che risultasse inutile continuare a cercare una soluzione. Ogni idea sembrava inutile. Un bel giorno decise di andare in un negozio di animali per comprarne uno li. Ma poi uscì dal negozio e ripensò a un modo per prenderne uno; pensò anche che si sarebbe sentito inutile a comprare un uccellino invece di cercare di prenderne uno. Ma il tentativo, ancora una volta, non funzionò. Allora decise di lasciar perdere gli uccellini e di prendersi un cane. Prese un cane. Un giorno, mentre passeggiava con il suo cane, Aiuto, da lontano, sentì il cinguettio di un uccellino che, via via, si faceva sempre più vicino. Un uccellino gli si avvicinò e gli si posò sulla spalla e gli parlò. In quel momento Aiuto, mentre ascoltava ciò che l’uccellino andava a raccontargli, giudicò sbagliato il fatto che in passato avesse pensato di voler catturare l’uccellino. L’uccellino gli disse:” caro Aiuto, non giudico la tua scelta di aver preso un cane ma, con me vicino, avresti sentito tutto il giorno musica classica.” Aiuto rispose:” si, ma quando io mi avvicinavo tu volavi via. Forse avevi paura del mio giudizio?” E l’uccellino:” tu sei venuto con l’intento di mettermi in gabbia, non con la voglia di essermi amico”. Poi l’uccellino vide il cane e chiese ad Aiuto come si chiamasse. Il cane si chiamava Giudizio. Poi Aiuto salutò l’uccellino ed andò via insieme al suo cane. Passò il tempo e passarono le stagioni. Passò la primavera, l’estate e l’autunno. Arrivò l’inverno e, con l’arrivo dell’inverno, Aiuto si ricordò dell’uccellino che, ormai tempo addietro, aveva conosciuto e, nostalgico dei tempi passati insieme a lui, andò a cercarlo. Ormai però i tempi per l’uccellino erano cambiati. Adesso non cantava più musica classica; ora faceva parte di un gruppo rock. Quando Aiuto arrivò nella dimora del l’uccellino, si accorse subito che la musica era cambiata: non udiva più musica celestiale, ma un susseguirsi di rumori molesti che andavano fuori tempo. Poi Aiuto si avvicinò al nido del l’uccellino e vide piccoli uccellini che godevano del ritmo della musica rock. Uno degli uccellini non aveva ancora imparato a volare per cui, mentre ballava il rock and roll, inavvertitamente cadde dal nido. Aiuto lo prese e lo rimise nel nido. In quel momento si accorse che nel nido c’era un uovo che non si era mai schiuso. Aiuto chiese al l’uccellino cosa fosse successo. L’uccellino, con le lacrime agli occhi, disse che quell’uomo era morto. Aiuto, davanti a questa notizia, si rattristò moltissimo e abbracciò l’uccellino e, insieme, piansero molte lacrime. Aiuto consolò l’uccellino dicendogli che lui aveva fatto tutto il possibile per proteggere l’uovo mai schiuso. Aiuto disse al l’uccellino di non preoccuparsi perché sicuramente in futuro avrebbe avuto altre uova da covare. L’uccellino rispose che la moglie, dopo la triste notizia, lo aveva abbandonato perché non aveva retto il troppo dolore della perdita. Aiuto, dopo aver sentito tutte le vicissitudini del povero uccellino, pensò che la scelta di prendere un cane fosse stata la scelta migliore e, affinché il cane non incombesse nelle stesse tragedie del l’uccellino, lo portò a castrare dal veterinario. Il veterinario, prima di castrarlo, intervistò il cane e gli chiese se veramente intendeva essere castrato. Il cane rispose:” da quando sono nato ad oggi ho avuto tanto tempo libero per giocare e incontrare un nuovo padrone, ora è arrivato per me il momento di pensare a mettere su famiglia. Il veterinario, tenendo conto della volontà del cane, disse ad Aiuto che, senza il suo consenso, non avrebbe potuto castrarlo. Aiuto andò via arrabbiatissimo e, lungo il cammino, pensò che se il suo cane avesse avuto cuccioli, li avrebbe dovuto accudire lui e, di conseguenza, il suo tempo libero sarebbe diminuito. Passò l’intero tragitto verso casa a riflettere su queste cose. Poi capì che Giudizio era si il suo cane, ma che era suo dovere lasciargli la libertà di scegliere autonomamente il meglio per il proprio futuro. Così gli fece un regalo: mise su un giornale un annuncio con scritto ” cercasi cannetta affettuosa”. Passarono i giorni e poi, finalmente, qualcuno rispose all’annuncio. Era una cagnetta. Aiuto fece in modo che i due si incontrassero. Giudizio, appena vide la cagnetta, se ne innamorò. La portarono a casa con loro.
Dopo qualche giorno, al mattino, Aiuto fu svegliato dal suono di una musica classica. Aiuto si ricordò all’istante di quella musica soave e, subito, sbarrò gli occhi e vide il suo amico uccellino che si era disintossicato dalla musica rock. Lo accolse nel suo giardino e lo aiutò a costruire un bel nido su un albero, sopra la cuccia del cane, in modo da poter accogliere anche i suoi cuccioli.
Da quel giorno vissero tutti felici e contenti:
Giudizio e la sua cagnetta misero al mondo dei bei cuccioli, l’uccellino incontrò una nuova compagna e Aiuto potè svegliarsi ogni mattina al ritmo di una musica soave che si faceva a tratti rock e a tratti classica e con intermezzi di ululati canini.
E se qualcuno reputa che cani, uccellini e bambini non possano convivere insieme questa storia dimostra che invece, nella vita, tutto è possibile, basta volerlo.
❤
Anni fa ho avuto il piacere di partecipare a un’esperienza di gruppo. Il tema era : Passato, presente, futuro. Eravamo in quindici persone condotte da due psicoterapeuti. Il contesto era stupendo ( un castello ), la conduzione ben fatta. Le sessioni che scandivano le giornate tre: mattina, pomeriggio e sera. Si lavorava con il corpo, la voce, la grafica, la scrittura. Il gruppo era vivo, pulsante. Quell’esperienza ha notevolmente modificato la mia vita. Incredibile ma, da allora, nulla è stato come prima.
Grazie per i tuoi sempre interessanti post.
Eletta
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