Mulan: il coraggio di superare un abuso e di riprendere a vivere

Oggi voglio raccontarvi una storia. Non vi racconterò una delle mie solite storielle. Voglio raccontarvi una storia Vera: la storia di una donna coraggiosa con cui ho lavorato attraverso uno dei percorsi di psicoterapia che più mi hanno toccato nel profondo. Mi ha chiesto lei di rendere pubblica la sua storia. Mi ha detto” mi rendo disponibile per testimoniare la mia storia. Penso possa essere utile e incoraggiante per altre persone che si trovano nella mia stessa situazione. Ora, finalmente, me la sento”.
Non posso nascondervi che mi emoziona moltissimo scrivere di lei e, nel contempo, sento una grande responsabilità nel cercare di trovare le parole adatte per fare un resoconto sufficientemente all’altezza della richiesta che mi è stata fatta.
La donna di cui vi parlerò si chiama Mulan. Mulan, naturalmente, non è il vero nome della Protagonista di questa storia. Dovevo però scegliere un nome da darle, in modo da rispettare la sua privacy, e non mi andava di darle un nome qualunque. Ho cercato di scegliere un nome che in qualche modo potesse calzarle.
Ho scelto Mulan.
Il nome deriva da una leggenda Cinese che poi è stata reinterpretata dalla Walt Disney. La leggenda narra di una ragazza che, vedendo il padre anziano, che amava molto, richiamato dall’esercito per andare in guerra, scelse di sostituirlo arruolandosi lei ,al suo posto, in un esercito di soli uomini, fingendo di essere un uomo. Mulan si distinse da subito per il coraggio e, dopo qualche tempo, senza che nessuno si accorgesse che fosse una donna, fu promossa a generale dell’armata. Grazie coraggio di Mulan le truppe cinesi rientrarono trionfanti dalla guerra. Le fu addirittura data la carica di alto funzionario che lei rifiutò per la premura di rientrare a casa dai genitori ormai anziani. I cinesi descrivono Mulan come modello di figlia e simbolo di coraggio e perseveranza.
La Mulan di cui vi parlerò oggi non è cinese, ma sarda. Mi contattò telefonicamente circa due anni fa. All’epoca stava male, molto male. Ci vediamo una prima volta. Ha 37 anni, la mia stessa età. Mi racconta che la sua vita non è mai stata facile, ma che ora ha “toccato il fondo”. Paragona se stessa a un computer che ha sempre avuto qualche piccolo virus ma che ha comunque sempre tirato avanti, tra alti e bassi, in una maniera abbastanza adeguata. Ora la situazione è cambiata. Ora, inaspettatamente, le si è aperto un file che in realtà era lì da sempre, uno di quei file che sai di avere ma che fai finta di non avere, e lo tieni li, nascosto da una parte. Poi arriva il giorno in cui, all’improvviso e per sbaglio, apri il file. Da quel momento cambia tutto intorno a te e dentro di te. Da quel momento ti si apre una voragine. Mulan, aprendo quel file, ricorda di abusi sessuali che ha subito quando era bambina da un amico del padre. Mi racconta degli abusi. Mi racconta della rabbia fortissima e profondissima che sente contro l’abusante, ormai morto, e contro i genitori e i fratelli che non la hanno protetta. Mi racconta che lei la notte non sogna ma fa incubi. Mi racconta dei suoi incubi ricorrenti in cui rivive, ogni notte, le scene dell’abuso. Mi racconta del vino che beve ogni giorno, a bottiglie, per anestetizzare gli incubi. Mi dice che vuole liberarsi di questo peso, che non c’è la fa più; 37 anni con un peso così grande addosso non sono pochi. Mulan è motivata a liberarsi di questo peso, lo capisco dal tono della sua voce, dallo sguardo, dalle lacrime.
Iniziamo un lungo e difficile percorso di psicoterapia. Rivoltiamo l’abuso come un calzino. Rimettiamo in scena l’abusante da cui, finalmente, la Mulan adulta di oggi difende la piccola Mulan di allora. Usiamo le maschere, il genogramma, la sedia vuota. Facciamo sedute di ipnosi. La terapia è lunga e faticosa. Ci sono volte in cui Mulan va via dalla stanza sentendosi peggio di come potesse sentirsi prima di entrare. Sono giorni duri. Anche per me è difficile vederla andare via con quello stato d’animo. Poi succede qualcosa. Succede che, finalmente, Mulan si è liberata da quel peso di cui, per troppo tempo si è fatta carico. Succede che Mulan perdona i genitori. Succede che smette di bere e di fare incubi e che inizia a sognare. Iniziamo a parlare dei suoi sogni, dei suoi progetti di vita. Mulan sta meglio; ha raggiunto il suo obiettivo.La terapia si conclude.
Dopo qualche mese Mulan mi richiama. La prima cosa che dice quando rispondo al telefono è:”tranquilla, non ti sto richiamando per quella storia; quella ormai è acqua passata, per fortuna. Ti sto chiamando perché voglio che mi aiuti a dimagrire e a sentirmi donna. Quando posso venire?”
Mi commuove nel profondo sentire il tono squillante della voce di Mulan e mi piace un sacco poter lavorare con lei su queste parti di se che sente il bisogno di rinnovare. Trovo che la sua richiesta esprima un grande progresso da parte sua. Iniziamo a lavorare. In realtà ,oggi, stiamo ancora lavorando su questi nuovi obiettivi. Mulan , come al solito, si mostra determinata e questo suo modo di affrontare la vita mi emoziona un sacco.
Naturalmente la vita di Mulan oggigiorno non è rose e fiori. Ma Mulan,oggi, affronta la vita allo stesso modo in cui la affronta, a modo proprio, ciascuno di noi. Ora stiamo imparando a guardarci allo specchio, le sto insegnando come mettere la matita negli occhi, come mettere il fard e, addirittura, come mettere il rossetto. L’impresa di truccare gli occhi è un’impresa davvero ardua, ma Confido nella tenacia di Mulan. C’è pure il guardaroba da rinnovare, i vestitini da comprare in modo che possano sostituire i vecchi jeans; c’è un jeans super aderente taglia 42 che aspetta al varco dei 20 kg in meno.
Sono tutte imprese difficili. Ma Mulan è determinata nell’affrontarle.

Ho cercato di raccontarvi, come meglio potevo, la storia di Mulan, la storia di una donna che ha sofferto tanto nella vita ma che non si è rassegnata alla sofferenza e ha lottato per sfruttare le grosse risorse di cui dispone.
Mi piace concludere la storia della nostra Mulan sarda con una bella metafora che mi ha portato lei in terapia poche sedute fa.
Nella vita ci sono poche strade dritte e molte curve. Alcune sono curvette, altre sono curvone. Io ho sicuramente superato una curvona, ora mi sento alla fine di una curva.So che dopo ci saranno altre curve, forse ci saranno anche altre curvone ma, dopo aver superato quella curvona lì, non ho paura e vado avanti. E poi: se non ci fossero curve la strada sarebbe una gran noia e rischierei di addormentarmi.
Grazie Mulan. Grazie davvero💙💙💙.

2 pensieri su “Mulan: il coraggio di superare un abuso e di riprendere a vivere

  1. Se penso che questa è la mia storia, mi viene ancora un po il magone. In poche righe è rachiuso il dolore di ventanni in cui la mia vita era sempre in balia di qualche crisi suicida o di autodistruzione. Il giorno in cui ho deciso che avevo bisogno di un aiuto da un professionista, guardai su internet e mi uscì la pagina della Dott.ssa Firinu. Lessi che praticava l’ipnosi e mi venne un idea al quanto bizzarra in mente. La telefonai e presi appuntamento. Pensai che come Giucas Casella potesse farmi dimenticare i ricordi e il periodo brutto. Ben presto mi resi conto che l’ipnosi non funzionava come credevo. Fui scettica anche quando mi ripeteva sempre che dentro di noi ognuno ha le risorse per superare le difficoltà. Io non ci credevo, ma le mie risorse per mesi hanno lavorato senza che io me ne accorgessi, al punto che ho accettato il mio passato e questo lo uso come punto di forza per andare avanti. Adesso stiamo lavorando per riportare in superficie quella parte di me che il mio passato mi ha fatto sotterrare. Voglio riprendermi tutto ciò che mi appartiene. Certo per la Dott.ssa questa volta vedo una impresa ardua, ma ce la faremo. Io oggi mi reputo una persona fortunata, perché ho trovato l’aiuto giusto per uscirne. A proposito adesso i kg che mi mancano da perdere sono 12.

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