“Sbagliando si inventa”*

Voglio raccontarvi tre storie:

1) la prima parla della scarpetta di Cenerentola

2) la seconda parla di Raggi X

3) la terza parla di fuochi d’artificio

1) Tutti noi conosciamo la fiaba di Cenerentola o perché qualcuno, quando eravamo bambini, ha trovato il modo di raccontarcela, o perché qualcuno, sempre quando eravamo bambini, ci ha regalato il libro di Cenerentola, o perché abbiamo guardato almeno 100 volte il film della Walt Disney, o perché  abbiamo raccontato la storia di Cenerentola almeno 100 volte a nostro figlio, a nostro nipotino o a nostro cuginetto o al bambino che abbiamo conosciuto al mare durante le vacanze e che veniva ogni giorno a farci compagnia sotto l’ombrellone. Pochi di noi, però, immagino conoscano la storia della scarpetta di cristallo di Cenerentola. La gran parte delle fiabe classiche nasce dalla tradizione popolare che, anticamente, usava raccontare oralmente storie che venivano poi tramandate, sempre oralmente, di generazione in generazione. Si narra che Charles Perrault, l’autore di Cenerentola, nel 1967 decise di trascrivere questa fiaba dopo averla sentita raccontare e, nell’ascolto della storia, si narra che confuse la parola “vari”, che in italiano significa “vaio”, un roditore simile all’ermellino e con la cui pelliccia venivano rivestite le scarpe dei ricchi, con ” verre” che, invece, significa ” vetro” e che ha un suono molto simile a vari. In questo modo, ossia da un errore, nacque la scarpetta di cristallo di Cenerentola e, se ci pensiamo bene, una scarpetta di cristallo risulta decisamente più delicata, fantastica e fantasiosa, nonché unica e speciale rispetto a una comune scarpetta di pelle. Inoltre chi di noi non ha sognato, almeno una volta nella vita, di indossare la scarpetta di cristallo di Cenerentola? Diverso sarebbe stato sognare di indossare una scarpetta in pelle, soprattutto per gli animalisti.

2) Nel 1895 il fisico tedesco W. C. Rontgen si trovava impegnato nello studio delle onde elettromagnetiche e dei raggi catodici e aveva costruito due placche di metallo che consentivano di produrli. Per errore mise la mano tra il generatore dei raggi catodici e il muro e si accorse che vedeva l’ombra delle sue ossa proiettate sul muro. Chiese alla moglie di posizionare la propria mano per 15 minuti tra il generatore e una lastra fotografica. In questo modo, ossia da un errore, nacquero i raggi X e nacque la prima radiografia, che venne chiamata ” mano con anello”.

3) La leggenda narra che un cuoco circa duemila anni fa, mentre preparava un pasto per i suoi commensali, mescolò per errore del carbone con dello zolfo e del salnitro. Si rese poi conto che quella mistura, se compressa in un tubo di bambù, era capace di esplodere.

Come ciascuno di voi potrà notare,  ognuna diqueste tre storie riguarda un successo che nasce da un errore.

Molti di noi sono stati educati a “non sbagliare mai” e a non concedersi mai di sbagliare. L’errore viene spesso considerato una sconfitta, qualcosa che appartiene a chi non sa fare.

Il mio punto di vista è che:

1) essendo noi esseri umani dotati di imperfezione, almeno una volta nella vita, erriamo. Personalmente, avendo ricevuto in dotazione dalla natura molta imperfezione, erro almeno una volta al giorno. Gli sbagli possono mostrarci modi alternativi di fare le cose o, male che vada ci offrono una “memoria storica rispetto a modi in cui non fare delle cose o non affrontare situazioni.

2) Può capitare che abbiamo voglia di fare qualcosa di sbagliato per la gran parte delle persone e, in alcuni casi, possiamo scegliere di farla. Come abbiamo visto, esistono scelte “sperimentali” che, benché sbagliate agli occhi della gran parte delle persone, possono rivelarsi input evolutivi, o semplicemente esperienze di vita.

Vorrei dedicare uno spazio particolare agli sbagli dei bambini. Capita spesso che i nostri figli, i nostri nipotini, i nostri alunni etc., commettano errori di scrittura o dicano parole in maniera scorretta. Capita altrettanto spesso che noi adulti correggiamo gli errori dei nostri bambini.

Gianni Rodari, che oltre a essere un grande scrittore era un bravissimo insegnante e pedagogista, al riguardo ci ricorda che da un lapsus, da un errore ortografico, da una parola capita male possono nascere storie istruttive. Al riguardo, in un suo bellissimo libro racconta che parole “come pasticca o pasticchina possono suonare a un  orecchio infantile parole senza senso. Egli non si fida di loro e, assimilando l’oggetto all’azione che comporta, usa la parola mastichina”. Dentro ogni errore possiamo rintracciare una storia da inventare e da un ‘ unica parola possono derivare molti errori e dunque molte storie da inventare. Questo indica come gli errori siano un modo molto speciale per inventare mondi e cose nuove. I bambini, tra tutti, sono quelli più capaci di concedersi errori. Possiamo provare a reimparare a sbagliare da loro, in modo da trovare il coraggio di aprire a noi stessi nuovi spazi di sbagli creativi.

Oggi mi piace concludere il pezzo con un bellissimo pensiero di Pablo Picasso, uno che sapeva dipingere paesaggi perfetti, ma che scelse di dipingere corpi deformati, uno che creò nuove forme d’arte di cui, fortunatamente, siamo reduci.

” A quattro anni dipingevo come Raffaello, poi ho impiegato una vita per imparare a dipingere come un bambini” Pablo Picasso.

Dunque non fermiamoci davanti alla paura di sbagliare e, piuttosto che correggere gli errori, proviamo a vedere quante nuove possibilità, ogni errore che commettiamo ci concede! E poi, piuttosto che fermarci a correggere gli errori dei nostri bambini, proviamo a imparare a usare un po’ di immaginazione in più proprio a partire dagli ottimi spunti che loro sanno fornirci.

Per il resto: forza e coraggio, e buona domenica ❤️

Bibliografia ( guardatela, vale la pena):

Gianni Rodari( 1973), Grammatica della Fantasia

SItografia ( vi consiglio di entrare a guardarli per approfondire le cose di cui ho parlato:

https://www.researchgate.net/profile/Simone_Ticciati/publication/230739441_Simone_Ticciati_L’errore_di_Picasso_Paragone_2001_n_33-34-35_pp_56-86/links/55bb794208ae9289a0954de7.pdf?origin=publication_list

https://www.tomshw.it/le-piu-sensazionali-scoperte-scientifiche-nate-da-errori-o-casualita-54766-p5

 

3 pensieri su ““Sbagliando si inventa”*

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